Un progetto per capire le abitudini del pesce siluro

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Un progetto per capire le abitudini del pesce siluro

Un progetto per capire come vive il siluro nel Lago Maggiore. Lo ha lanciato l’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr di Verbania-Pallanza, con il coordinamento dell’ittiologo Pietro Volta.

Da quando è arrivato nelle acque italiane il pesce Siluro (Siluris glanis) è sempre stato pescato sul fondo, nelle zone profonde del Po e dei suoi maggiori affluenti. L’esca viene lanciata nei pressi delle buche, delle prismate, accanto alle rive alte dei meandri, a valle di grandi ostacoli naturali. Si pesca innescando a grossi ami anguille e altri pesci di buone dimensioni, calamari, mazzi di vermi, pezzi di fegato, pezzi di volatile. Il Siluro si prende anche con grossi artificiali che, in certi casi, cattura anche a mezz’acqua. Ma per pescatori e ricercatori, il siluro rimane un pesce di fondo, dove aspetta le prede mimetizzato nella penombra o dove si muove “sentendo” con i lunghi barbigli i “gusti” chimici lasciati nell’acqua dagli altri esseri viventi e i movimenti delle prede.

Ma, da qualche tempo si è visto che nei grandi laghi come il Lago Maggiore, il siluro non si comporta come nei fiumi. Sulla corona del lago batte il fondo, insinuandosi tra erbe sommerse, ciottoli e rocce. Ma dove la profondità aumenta sembra cambiare comportamento.

I pescatori del Lago Maggiore lo pescano sempre più frequentemente a 20-30 metri, in zone del lago dove la profondità è di 200-300 metri. Perché? Perché seguono i banchi di agoni e di bondelle che, a loro volta, stazionano nella fascia di temperatura, di luce e di ossigenazione dove vivono il fitoplancton e lo zooplancton. Quindi i siluri del Lago Maggiore si sono abituati tutti a predare i pesci planctofagi? Stanno abbandonando il fondo per seguire questa topologia di prede? Oppure ci sono esemplari che mantengono il loro habitat bentonico ed altri che si sono staccati dal fondo? Oppure gli stessi esemplari cambiano tattiche di caccia a seconda della stagione? E dove vanno a riprodursi?

A queste domande tenterà di rispondere il progetto del Cnr.

Verranno catturati alcuni siluri. A questi verranno applicati dei microscopici trasmettitori acustici. Nel lago verranno posizionati degli idrofoni in gradi di captare i segnali dei trasmettitori applicati ai siluri. Gli idrofoni, che hanno un raggio di ricezione di 500 metri, posizionati nella zona di indagine, daranno ai ricercatori le informazioni sugli spostamenti dei siluri permettendo, così, di conoscere meglio il comportamento di questo pesce del grande ambiente di lago. La conoscenza delle sue abitudini potrà servire a pescare in modo più efficace questo predatore che sta mettendo in serio pericolo l’equilibrio ecologico.

Progetto della Provincia del Verbano Cusio Ossola, cofinanziato con fondi FEAMP - Regolamento (UE) n. 508/2014

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