I pesci, come è noto, fanno le uova. Queste vengono fecondate dai maschi, all’esterno, dopo che la femmina le ha deposte. Questa particolarità biologica rende il pesce facilmente allevabile perché, per ottenere la fecondazione, basta mescolare uova appena uscite dal ventre della femmina con sperma appena fuoriuscito da un maschio.
Negli allevamenti di pesce a scopo alimentare, così come negli incubatoi nati per il ripopolamento, si utilizza lo stesso metodo vecchio di migliaia di anni.
Quando si avvicina il periodo della riproduzione i pesci hanno una livrea più marcata e, nelle femmine, si inizia a osservare un ingrossamento del ventre. Le gonadi che avevano iniziato la loro crescita già mesi prima, giungono a maturazione e le uova si staccano per diventare organi autonomi rispetto al corpo del pesce che li ha generati. La cosiddetta “maturazione delle uova” si ha quando la pancia della femmina è nettamente ingrossata, con i due rigonfiamenti laterali che, al tatto, sono quasi una specie di “ripieno” che si muove nella pancia del pesce. Le femmine pronte vanno tastate nei giorni precedenti fino a quando, con una leggera pressione, si provoca la fuoriuscita di due o tre uova. Lo stesso test va eseguito sui maschi: quando lo sperma è maturo, con una lieve pressione del ventre si provoca la fuoriuscita di gocce di “latte” come viene definito dai pescatori. Lo sperma del pesce è praticamente liquido ed è in grado di avvolgere le uova in una torbidità biancastra data dai milioni di spermatozoi che cercano di entrare nelle uova. Le uova del pesce, infatti, hanno un piccolissimo foro di ingresso, il micropilo, che permette il passaggio di un solo spermatozoo per poi chiudersi e avviare il processo di formazione dell’embrione.
Così, quando maschi e femmine sono maturi si procede con la fecondazione assistita.
Dalla vasca di stabulazione dei riproduttori maturi, dove si è immesso un anestetizzante che rallenta i movimenti e la respirazione, si prende una femmina. Si posiziona il pesce sopra una vaschetta larga riempita con due dita d’acqua e si schiaccia il ventre con movimenti delle dita dalla testa alla coda. In questo modo, si provoca la “spremitura” delle uova che cadono nella vaschetta con l’acqua. La femmina sgravata dalle uova viene rimessa in acqua e si prende un maschio. Con lo stesso movimento delle dita si “spreme” lo sperma del maschio sulle uova. Il maschio viene rimesso in acqua e si ripete la spremitura dello sperma con un altro maschio per essere sicuri della vitalità degli spermatozoi.
L’operazione di spremitura deve essere rapita, indolore, e soprattutto non deve causare la morte dei preziosi pesci riproduttori. Si mescolano le uova e lo sperma nell’acqua aiutandosi con movimenti oscillatori o con una penna di uccello. In questo momento le uova sono molto delicate ma quasi sempre si compie il miracolo: l’uovo cambia colore, segno che è stato fecondato, e inizia una nuova vita.
Le uova fecondate, dopo alcuni giorni (dipende dalla specie e dalla temperatura dell’acqua) mostrano i segni dell’embrione che nascerà dopo qualche settimana. In questa fase le uova embrionate sono più robuste. Infatti, in passato venivano trasportate in panni umidi, o coperte di muschio bagnato e ghiaccio per ripopolare torrenti impervi o laghetti. Possono anche essere vendute per i ripopolamenti o per l’accrescimento. Da questo momento inizia la vera attività di piscicoltura.